Dopo aver trattato lo sbiancamento nel precedente articolo, torno a parlare dello stesso argomento, estetica e discolorazioni dentarie, ma da un diverso punto di vista. Le faccette dentali, che sono nate per altre finalità, oggi, vengono proposte come soluzione estetica definitiva alle discromie dentali.
Tutto cominciò nel 1975 in Francia, dove Rochette per primo propose l’uso di restauri adesivi in ceramica per i denti anteriori. Le “faccette” sono, infatti, delle sottili lamine di ceramica che vengono applicate sulla superficie visibile dei denti anteriori previa un’asportazione minima di sostanza dentaria.
Indicazioni
Di norma le faccette vengono utilizzate nei seguenti casi:
- discromie resistenti ai trattamenti di sbiancamento (tipo scolorimento da tetraciclina di III e IV grado);
- modifiche morfologiche del dente: nei casi cioè in cui abbiamo denti conoidi o spazi troppo ampi tra i denti (diastemi) o ancora quando vogliamo aumentare la lunghezza e/o la prominenza incisale dei denti anteriori superiori;
- fratture estese della corona del dente;
- malformazioni ed estese erosioni o usure dello smalto.
Nell’ultimo decennio le faccette hanno ricevuto un grosso impulso dal numero sempre maggiore di pazienti che richiedono un trattamento estetico duraturo, affidabile ed esteticamente ineccepibile.
E infatti le faccette in ceramica possono aumentare la resistenza meccanica del dente, ripristinandone la rigidità originaria; sono altresì longeve, perché, avendo tutti i margini visibili, sono facilmente mantenibili e sono cromaticamente stabili.
Procedure operative
Per la realizzazione di una o più faccette in ceramica non necessitano più di tre sedute.
Nella prima seduta si procede alla rilevazione delle impronte in alginato, per la creazione dei modelli in gesso; si realizza un video e si scattano alcune foto al paziente. I modelli serviranno per realizzare la ceratura dei nuovi denti, mentre, con foto e video, si studia il colore e la mimesi della forma del dente nel rispetto dei tratti e delle dimensioni del viso.
Ad oggi esiste la possibilità di usare una sistematica, il DIGITAL SMILE DESIGN, con cui è possibile montare nel video realizzato i nuovi denti, per mostrare al paziente come sarà e quanto sarà cambiato a lavoro ultimato.
Si realizzano infine le mascherine in silicone che verranno poi utilizzate per stampare direttamente in bocca i provvisori.
Nella seconda seduta si procede alla preparazione dei denti, da cui si asporta una quantità di sostanza tale da rimanere entro i limiti dello smalto. Questo infatti è fondamentale perché si realizzi una corretta e solida adesione dei manufatti in ceramica. Successivamente si prende un’impronta di precisione che permetterà all’odontotecnico di costruire le faccette.
Nella terza ed ultima seduta si cementano, o sarebbe meglio dire “si incollano” le faccette. Vengono trattati con acido sia il dente che la ceramica e, previo uso di un silano, cioè un materiale che rende compatibile ceramica e resina; le faccette infine vengono incollate con un cemento resinoso, adeguatamente colorato, al dente.
Come in tutte le procedure in odontoiatria adesiva è obbligatorio l’uso della diga di gomma per la cementazione.
Mantenimento
Il mantenimento di questi manufatti passa per i soliti punti fermi: spazzolino, filo interdentale e visite di controllo dal dentista ogni sei mesi.
L’alto valore estetico delle faccette ci permette di posizionarne i bordi decisamente lontano dai tessuti; questo consente un’igiene domiciliare molto semplificata e accessibile.
Alcuni studi hanno anche dimostrato riduzioni significative dell’indice di placca e della vitalità batterica, a seguito della cementazione di faccette in ceramica.
Possiamo quindi concludere che mantenere efficienza e funzionalità di questi manufatti è decisamente poco impegnativo.
Conclusioni
Dopo aver esaminato attentamente, proprio come si fa in una ricerca scientifica, materiali e metodi, possiamo esprimere un parere favorevole nei confronti delle faccette in ceramica.
In tutte le loro applicazioni consentono correzioni importanti e decisamente migliorative, ma nella loro indicazione estetica, secondo me, riescono veramente a generare effetti decisivi sul sorriso. Infatti per tutti coloro che aspirano a un estetica “perfetta”, duratura e facile da mantenere non esiste soluzione migliore.
Alcuni sicuramente avranno da eccepire sul costo di questi manufatti, che in genere è piuttosto alto. Bisogna dire però che tutti i lati positivi evidenziati lo giustificano e che comunque bisognerebbe chiedersi: “Quante volte devo ripetere lo sbiancamento in un anno per avere un risultato sempre ottimale? Quanto mi costa tutto ciò?”.
Forse le risposte a queste domande potrebbero chiarirci se il costo di una faccetta è ponderato o “folle”.